Il bypass gastrico è un intervento misto che combina elementi sia restrittivi che malassorbitivi temporanei. L’intervento consiste nella creazione di una ”piccola tasca gastrica” che viene anastomizzata (unita) ad un’ansa intestinale. Si ottiene una tasca gastrica, grande quanto una tazzina di caffè e che può quindi contenere solo limitate quantità di cibo, che arriva velocemente all'intestino saltando il 90% dello stomaco, il duodeno ed il primo tratto dell’intestino tenue.
Non si asporta alcuna parte dello stomaco o dell’intestino ma vengono in parte esclusi dal passaggio di cibo e succhi enterici. I meccanismi responsabili del calo ponderale sono legati alla riduzione del cibo ingerito, ad un precoce senso di sazietà ed alla riduzione dell’appetito per effetto delle variazioni di alcuni ormoni.
Sebbene la tecnica standard non induca un “malassorbimento”, alcune vitamine e sali minerali quali ad esempio calcio e ferro possono essere carenti sia per ridotta assunzione che assorbimento e vanno dunque assunti quotidianamente fino alla stabilizzazione della perdita di peso, in taluni alcuni casi anche per tutta la vita.
Intervento non demolitivo e perciò reversibile in caso di necessità
Perdita media intorno al 70% del peso in eccesso
Risoluzione del diabete nell’84% dei pazienti, dell’ipertensione nell’83% e della sindrome delle apnee notturne nel 95%
Rischio peri-operatorio maggiore rispetto al bendaggio
Potrebbe necessitare di integrazione, anche a vita, di alcune vitamine e minerali
Stomaco inaccessibile per esplorazione anche delle vie biliari con tecnica non invasiva
Strategia terapeutica complessa in caso di fallimento